Le ricerche

Talenti per la Comunità

La prima edizione del progetto nazionale promosso da Fondazione Crt ie realizzato con la collaborazione con il Consorzio AAster e la direzione scientifica del professor Aldo Bonomi per formare giovani under 40 che intendono impegnarsi a promuovere lo sviluppo civile, sociale ed economico delle realtà locali

Nel 2022 ha avuto luogo a Torino la prima edizione del progetto “Talenti per la Comunità” promosso dalla Fondazione CRT con il supporto progettuale e scientifico di AASTER.

Il progetto ha rappresentato un percorso di formazione rivolto a 40 giovani (fino a 40 anni) attivi nell’ambito di organizzazioni del ter

zo settore, dell’amministrazione locale, in progetti di sviluppo civile, sociale ed economico delle comunità territoriali. Il percorso si è proposto di fornire strumenti per potenziare l’efficacia dell’azione degli operatori, associando all’impegno personale una maggiore comprensione dei fenomeni che toccano le comunità locali, incluse quelle metropolitane, e competenze per migliorare progettazione, gestione e valorizzazione delle iniziative sul territorio

. Più in specifico il progetto si è proposto, attraverso un percorso alternato di formazione in aula e di sperimentazione sul campo, di condividere e socializzare strumenti concettuali, categorie e modelli, competenze tecniche, orientamenti all’azione, a sostegno del tessuto connettivo che opera ibridando istanze di sviluppo economico, di coesione sociale, di partecipazione e attivazione dei cittadini.

Ai 40 allievi selezionati, e al gruppo di 20 uditori che hanno partecipato a parte delle lezioni, sono stati trasferiti strumenti interpretativi e d’intervento, utili per orientarsi e accompagnare i processi di cambiamento che investono i territori. Il progetto non nasconde i debiti verso la tradizione degli Operatori di Comunità della seconda metà del Novecento, che ha avuto figure di riferimento e corrispondenti pratiche fondative, ad esempio, nell’esperienza di Adriano Olivetti e Danilo Dolci, per limitarsi a due nomi conosciuti. Una tradizione situata in una fase da tempo chiusasi dello sviluppo del nostro paese, da rivitalizzare attraverso linguaggi, competenze, analisi adeguate alle sfide e ai problemi della società di oggi.

Il corso ha visto il coinvolgimento di otto “comunità concrete in itinere”, organizzazioni del territorio impegnate nella gestione, realizzazione o ideazione di attività di sviluppo locale (Confindustria Canavese, Fondazione Pistoletto di Biella, Fondation Grand Paradis di Cogne, Paraloup impresa sociale della Fondazione Nuto Revelli, Associazione Culturale Collisioni di Barolo, Cooperativa Esserci, Fondazione ECM di Settimo Torinese, Associazione LGO del Monferrato) presso le quali gruppi allievi hanno avuto modo di sperimentare quanto appreso in aula all’interno di laboratori di con-ricerca territoriale.

Lo schema organizzativo che sorregge l’impianto formativo è stato formulato tenendo presente l’articolazione delle diverse tipologie di attori coinvolti.

  • Un nucleo centrale o primo cerchio della comunità di progetto formato dai 40 partecipanti al corso;
  • Un secondo cerchio formato dalle “comunità in itinere” con funzioni di “hosting” delle sperimentazioni territoriali dei partecipanti al percorso;
  • Un terzo cerchio formato da una platea di 20 uditori (in remoto) localizzati per lo più al Sud intorno ad esperienze associative o fondazionali legate alla Fondazione con il Sud, invitati a partecipare alle sessioni formative in quanto afferenti a specifici target (enti del terzo settore, enti locali, imprese, etc.)

Il progetto ha visto il coinvolgimento di una rete di partner formata da: Cottino Social Impact Campus (sede attività e applied tutorship), Consorzio Sociale “Il Filo da Tessere (coordinamento e supporto).

Tra i numerosi e qualificati docenti e testimoni che hanno contribuito al progetto, oltre al direttore scientifico Aldo Bonomi, Giuseppe De Rita, Enzo Rullani, Michele Mezza, Giulio Sapelli, Giovanni Quaglia, Ciro Cattuto, Francesco Caio, Carlo Borgomeo, Alessandro Balducci, Cristina Tajani, Filippo Barbera, Giuseppe Bonomi, Sabino Cassese.

I moduli del corso

  1. Inquadrare il presente: dal fordismo alla crisi dell’ultimo decennio
  2. Sotto la superficie: le faglie e le grandi questioni del presente: antropocene, flussi e luoghi, operosità, cura e rancore

3.Traiettorie territoriali dell’Italia che cambia: Sud in movimento, La metamorfosi dei grandi centri urbani, i territori intermedi, dislivelli e periferie.

  1. Umanesimo Digitale, Umanesimo Industriale e Umanesimo delle Istituzioni. Per una innovazione al servizio delle persone e delle comunità. I problemi della regolazione locale, il ruolo del Terzo Settore e della filantropia, welfare di comunità e nuovi corpi intermedi.
  2. Nuovi strumenti per lo sviluppo dei territori. Il rapporto Università/imprese, la nuova finanza per lo sviluppo, vecchie e nuove infrastrutture abilitanti, la ricomposizione dei conflitti
  3. Progettare le risorse come scuola di costruzione di comunità larghe. Le risorse della finanza pubblica, la filantropia, il fundraising
  4. Misurare il cambiamento per dare forza alle realizzazioni. La prospettiva della valutazione, logiche sperimentali e metodi non sperimentali
  5. Leggere il territorio e narrare la comunità.
  6. Ambiente e comunità. Territori e cambiamento climatico: evidenze, evoluzioni, impatti
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