Rientrano in questo storico filone di attività tutti i progetti di ricerca e di intervento che pongono alla base la partecipazione di attori localizzati alla definizione delle strategie di sviluppo del territorio e la mobilitazione delle risorse disponibili con l’obiettivo di farne un contesto/strumento capace di intervenire sulla dialettica tra istanze dei luoghi e dinamiche espressione della dimensione dei flussi deterritorializzati con la finalità di produrre forme di integrazione sistemica, di governance e di inclusione sociale.

2021

 Fondazione Democenter

Committente: •Fondazione Democenter, Modena
Il tema dell’innovazione sociale pur presentando una lunga storia, ha conosciuto una ascesa spettacolare soprattutto dopo lo scoppio della crisi economica e finanziaria del 2008-2009. Condivisione, collaborazione, reciprocità, contribuzione, fino all’affermarsi del tema generale della sostenibilità, sono concetti che costruiscono una matrice simbolica e normativa non solo del discorso sociale, ma di molti dispositivi di politiche pubbliche soprattutto nel contesto europeo. Tratto comune ne è il carattere liminale, ibrido, programmaticamente spurio, il suo essere esito di assemblaggi tra mercato, tecnologia, pubblico, civismo, ecc. Il concetto di innovazione sociale comprende oggi un vastissimo insieme di pratiche, culture, soggettività sociali e politiche pubbliche. Proprio per questo l’innovazione sociale deve essere considerata una particolare metodologia di azione pubblica fortemente influenzata dai differenti contesti geografici, storici e culturali. L’innovazione sociale non è un contenuto specifico da trasmettere eguale a sé stessa da un centro alle periferie, ma una metodologia di intervento le cui caratteristiche sostanziali dipendono da contesti e luoghi. Il tema centrale di questo “carotaggio” territoriale è l’esplorazione delle condizioni ambientali che possano favorire o al contrario ostacolare nel contesto territoriale della “Via Emilia”, pratiche di innovazione sociale intese soprattutto come costruzione di nuovi modelli di policy locale attraverso accordi di co-creazione del valore tra amministrazioni pubbliche e soggetti privati e/o sociali. 

2021

  Prosecco Superiore DOCG 2021

Committente: Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene – Prosecco Superiore
La rapida quanto esplosiva affermazione internazionale del Prosecco affonda le radici nelle comunità operose che hanno plasmato il territorio delle colline della Valdobbiadene, oggi diventate patrimonio Unesco. La crescita esponenziale della produzione conseguente al successo globale del prodotto fanno di questo territorio un caso studio sulla necessità di individuare forme di governo locale dell’impatto dei flussi sui luoghi, anche quando i flussi si configurano come processi di crescita economica accelerata, ponendo in forte tensione gli assetti socioeconomici e antropologici che sono stati alla base dello sviluppo del prodotto. Il report si è posto l’obiettivo di alimentare una coscienza di luogo che tenga assieme la sfera dei valori comunitari, la pressione di interessi economici sempre più complessi e la sfida tra esigenze produttive e necessità riproduttive delle condizioni sociali e ambientali dello sviluppo, inteso come processo di civilizzazione oltre la semplice idea di crescita economica. 

2017

Rigenerare i territori partendo dalla terra – Lo spirito della Smart Land

Committente: Progetto ARCA – Agricoltura per la Rigenerazione Controllata dell’Ambiente (2018) 
Nel corso del 2017 AASTER ha compiuto, su incarico dei soci fondatori della società benefit Progetto ARCA – Rigenerazione territoriale, società benefit, un percorso di ricerca azione finalizzato a ricostruire il contesto territoriale della Vallesina (MC), all’interno del quale si colloca il Progetto ARCA. L’obiettivo della fase di indagine e ascolto è stato quello di definire un percorso d’implementazione e attivazione di processi di animazione orientati a valorizzare il ruolo dell’ agricoltore in una filiera basata su un modello agricolo innovativo e remunerativo. A tal fine si è indagato sulle dinamiche evolutive dell’agricoltura di questo territorio, sulle sue potenzialità di innovazione che oggi possono essere realizzate a partire dall’interazione tra le pratiche che oggi caratterizzano l’attività agricola, l’attività manifatturiera e l’azione istituzionale.

2016

Bergamo Smart Land: la rete dell’intelligenza territoriale

Committente: Impresa&Territorio
Quando si parla in senso esteso di innovazione in relazione alla dimensione del territorio si pensa normalmente alla grande città, alla metropoli, alla smart city, laddove il territorio diffuso, ancorché industrializzato come quello bergamasco, tende ad essere percepito come insieme di luoghi incapaci di appropriarsi dei codici della modernità. L’idea di fondo del progetto, imperniato sull’accompagnamento territoriale degli stakeholders della piccola e media impresa diffusa, è stata quella di comprendere il complesso rapporto tra il tema dell’innovazione sociale ed economica e quella che possiamo definire la questione territoriale.Punto di partenza necessario una ridiscussione, scomposizione, delle idee di innovazione, sviluppo e crescita ricevute. La vera questione da affrontare è che nella società odierna della globalizzazione dispiegata, crescita e sviluppo possono benissimo presentarsi sganciate. Il rischio che abbiamo davanti è di società caratterizzate da una “crescita senza sviluppo” laddove non si realizzi un incontro virtuoso tra smart city e smart land. 

2012

Il corridoio dell’Italia di Mezzo: per una nuova rappresentazione dal Tirreno all’Adriatico e oltre 

 Committente: Regione Toscana
Il dispiegarsi del paradigma della modernità che pone al centro la dialettica tra flussi e luoghi ha posto ormai da tempo sotto pressione il tradizionale assetto istituzionale ereditato dal ‘900 inducendo la ricerca di nuovi assetti di governo territoriali di interessi e funzioni a livello di piattaforme territoriali e macroregioni transregionali. Una ricerca di nuovi assetti istituzionali accelerati dalla crisi dei corpi intermedi e dalla difficile stagione attraversata dalle istituzioni regolative locali della democrazia politica ed economica. Nella fattispecie la Regione Toscana ha voluto indagare le prospettiva dell’Italia di mezzo (Toscana, Umbria e Marche): un’area le cui istanze sono rimaste schiacciate fra l’emergere di quella che è stata per un periodo la questione settentrionale e la permanenza di quella meridionale. Un’Italia di mezzo alla ricerca di un nuovo spazio di posizione e di rappresentazione dentro le trasformazioni prodotte da globalizzazione e crisi.