Rientrano in questo ambito progetti e iniziative che pongono al centro le ricadute sociali e comunitarie delle profonde trasformazioni di matrice economica e istituzionale che segnano in profondità e ridefiniscono le forme di inclusione e di esclusione sociale.

2018

La comunità di cura nella metamorfosi del sociale 

Committente: Caritas Lombardia 
Il progetto si proponeva di avviare un’auto-inchiesta interna al tessuto del volontariato che alimenta il circuito delle 10 Caritas diocesane attive sul territorio lombardo . L’ipotesi di lavoro è che le trasformazioni sociali in atto in un periodo di crisi prolungata a rischio di “stagnazione secolare” possano provocare uno sbandamento delle istanze valoriali e uno smarrimento della bussola che orienta il riconoscimento dei fenomeni di disagio vecchi e nuovi, con inevitabili conseguenze sul piano dell’efficacia delle pratiche concrete di aiuto e di inclusione sociale.L’inchiesta sarà imperniata sulla percezione e sulla rappresentazione dei fenomeni di disagio sociale in rapporto all’enuclearsi di fenomeni di resistenza, rifiuto o rimozione sociale che attraversano il tessuto sociale diocesano. Una seconda pista di indagine sarà imperniata sulla rappresentazione delle culture interne al tessuto della Caritas rispetto alla loro capacità di “lavorare” sulle paure sociali alla base dei fenomeni di rancore sociale.

2017

Migrazioni e coscienza dei territori

Committente: Comune di Milano
Le migrazioni rappresentano un fenomeno globale, che nel nostro paese sono assurte a fenomeno epocale. La società italiana, pur con tante difficoltà e con scarsità di racconto, ha sin qui percorso la via dell’adattamento e della metabolizzazione, grazie alla capacità dei contesti locali di fare integrazione lavorativa e metabolizzazione sociale, cui non ha quasi mai corrisposto analoga capacità di governo politico. E questo appare chiaro sia considerando la delicata questione dei diritti di cittadinanza, che interessano soprattutto le nuove generazioni nate in Italia, sia la gestione del dramma dei richiedenti asilo, rispetto alla quale la grande assente è invece l’Europa.Il fenomeno migratorio, che porta migliaia di persone a fare esodo verso le aree più sviluppate del pianeta, si inscrive in quel processo di progressiva interdipendenza dell’economia mondiale che è stato definito globalizzazione. Quando ci riferiamo alla dimensione globale intendiamo riferirci a quei flussi economici, informativi e sociali che hanno la prerogativa di essere ubiquitari e plurilocalizzati. Tali flussi mettono in relazione e talvolta impattano sui luoghi trasferendo informazioni, denaro, persone, materie prime, prodotti, etc. e facendo interagire economie e società locali. Un movimento che tuttavia trasforma le economie e le società anche nei luoghi, che reagiscono secondo strategie di adattamento, di reazione e di resistenza. E’ in questo schema interpretativo che intendiamo riferirci al flusso dei migranti che, appunto, impatta nei diversi luoghi, ovvero entrano in contatto con le identità locali costituite da quel coacervo di vocazioni produttive, tradizioni amministrative, assetti sociali e culturali che identificano le forme di convivenza dei diversi sotto-sistemi territoriali. 

2011

I Rom in Romania, Bulgaria, Italia e Spagna, fra inclusione sociale e migrazione

 Committente: EU Inclusive – Casa della Carità
Il dispiegarsi del paradigma della modernità che pone al centro la dialettica tra flussi e luoghi ha posto ormai da tempo sotto pressione il tradizionale assetto istituzionale ereditato dal ‘900 inducendo la ricerca di nuovi assetti di governo territoriali di interessi e funzioni a livello di piattaforme territoriali e macroregioni transregionali. Una ricerca di nuovi assetti istituzionali accelerati dalla crisi dei corpi intermedi e dalla difficile stagione attraversata dalle istituzioni regolative locali della democrazia politica ed economica. Nella fattispecie la Regione Toscana ha voluto indagare le prospettiva dell’Italia di mezzo (Toscana, Umbria e Marche): un’area le cui istanze sono rimaste schiacciate fra l’emergere di quella che è stata per un periodo la questione settentrionale e la permanenza di quella meridionale. Un’Italia di mezzo alla ricerca di un nuovo spazio di posizione e di rappresentazione dentro le trasformazioni prodotte da globalizzazione e crisi.